Metodologie di apprendimento e didattica attiva (1): appunti vari
Sia Piaget che Vygotskij parlano di PRESA di COSCIENZA come evento qualificante nello sviluppo cognitivo.
Per Piaget da prospettiva individuale-egocentrica a una socializzata.
Per Vygotskij da interazione sociale a pensiero individuale.
Processi interattivi di scambio con altri individui sono le basi per qualsiasi competenza che può venire interiorizzata e riattivata in altri contesti di discorso e ragionamento (pag. 63)
Per Vygotskij da interazione sociale a pensiero individuale.
Processi interattivi di scambio con altri individui sono le basi per qualsiasi competenza che può venire interiorizzata e riattivata in altri contesti di discorso e ragionamento (pag. 63)
L'usuale impianto della conversazione di classe - con domanda dell'insegnante, risposta dello studente e commento dell'insegnante - risponde allo scopo di VALUTARE l'allievo verificando le sue conoscenze. Questo impianto non serve a favorire la costruzione di nuove conoscenze o lo scambio di punti di vista.
Importante è una diversa impostazione della DISCUSSIONE IN CLASSE, come interazione sociale che comporta processi linguistici e sociocognitivi particolarmente rilevanti per acquisire nuove strategie e conoscenze più complesse (p. 76).
Ci devono essere un insieme di condizioni:
- esperienza comune
- rielaborazione esperienza con problem solving collettivo in cui sia possibile negoziare i significati, considerare diverse interpretazioni e punti di osservazione di uno stesso materiale
- regole di partecipazione al discorso diverse, non usuali domande dell'insegnante ma solo stimoli per far emergere diverse posizioni.
Categorie di non sviluppo: ripetere - confermare - riferimento ad esperienza personale*
(*elementi tipici analfabetismo funzionale)
Categorie di sviluppo: apportare elementi nuovi - mettere in relazione - opporsi argomentando - problematizzare - ristrutturare.
L'opposizione è produttiva perché spinge ad articolare il RAGIONAMENTO.
Nei bambini la discussione precede il ragionamento, dicono sia Piaget che Vygotskij, è attraverso la discussione che che si articola il ragionare.
Pensare insieme aiuta, viene facile e più naturale.
Il ragionamento si costruisce spesso attraverso il contributo di più interlocutori, vi è un "pensare insieme" che non è pensare con qualcuno. Si attua co-costruzione del ragionamento: "sindrome dei tre nipoti di Paperino" che dicono ciascuno un pezzo di frase come se fossero unicamente, come possibilità di costruire insieme un pensiero-discorso.
Nei bambini più piccoli la cooperazione del completamento dell'asserzione è tipico tra soggetti di alta familiarità reciproca in cui è condiviso l'oggetto del discorso perché si sta pensando alla stessa cosa. Ne consegue che ciascuno ha bisogno dell'altro per costruire un discorso/ragionamento completo.
L'opposizione o la messa in discussione da parte di un interlocutore provoca nel discorso un argomentare più approfondito e produce analisi più accurate del problema.
Ruolo di MEDIAZIONE dell'insegnante è fondamentale e funziona se assume che qualsiasi cosa dicano gli allievi possa diventare un punto di partenza, se accetta/utilizza il contributo dell'allievo.
(Zona sviluppo prossimale * come zona di costruzione)
* zona sviluppo prossimale, introdotta per la prima volta da Vygotskij, è l'area in cui si può osservare cosa il bambino è in grado di fare da solo e quali sono i potenziali apprendimenti possibili nel momento in cui è sostenuto da un adulto competente. In sostanza, la zona di sviluppo è una sorta di "ponte" tra le capacità di sviluppo attuali del bambino e quelle potenziali, che si possono ottenere attraverso l'interazione con una persona più esperta.
Piaget e Vygotskij: Piaget considerava l'apprendimento del bambino formato da una serie di stadi e il raggiungimento di uno stadio successivo avviene per maturazione e superamento di quello precedente; Vygotskij, al contrario, considerava il bambino come dotato di un potenziale che gli permette di acquisire nuove conoscenze nel momento in cui entra in contatto con soggetti con maturazione e cultura maggiore di quella che possiede il bambino stesso. Questo scambio di competenze avviene - appunto - nella zona di sviluppo prossimale e l'aiuto e il supporto fornito al bambino da un adulto (genitore o tutor) si chiama scaffolding.
Fonte: State of mind, giornale delle scienze psicologiche State of mind - zona di sviluppo prossimale
Quando l'insegnante riesce a rendere la sua richiesta di spiegazione più vicina al livello cognitivo dei bambini, essi sono in grado di rispondere in modo articolato e quindi integrano la tematica propria dall'insegnante in una loro autonoma sequenza co-costruttiva o argomentativa, mostrando così di averla interiorizzata. Una riattivazione della stessa strategia in un altro contesto può costituire una nuova prova ancora più sicura di questa interiorizzazione (pag. 94).
SI PUO' APPRENDERE ATTRAVERSO L'IMITAZIONE DI COLUI CHE INSEGNA CIO' CHE SI DEVE APPRENDERE (pag. 95). Occorre spogliare il modeling da una connotazione negativa legata al "copiare" come prova di mancanza di identità e originalità.
Lavorare sullo sviluppo e automatizzazione di meccanismi di METACOGNIZIONE.
Nel DIALOGO vi si trovano sia la negoziazione dei significati che processi di riflessione/consapevolezza che permettono, come dice Vygotskij, il passaggio da concetti spontanei a concetti scientifici
La collaborazione allo sviluppo di un argomento dipende molto dalla familiarità: quando i bambini parlano di eventi molto noti lo sviluppo di un argomento comune di discorso è facilitato; quando l'argomento non è familiare e il contesto non-verbale non facilita, la costruzione del discorso tende ad essere guidata dall'adulto (o impostato su domanda dell'adulto/risposta all'adulto).
Quando l'insegnante ripete o estende l'informazione introdotta da un bambino, il discorso può essere meglio elaborato e ben compreso da tutti: focalizzata attenzione, argomento inserito da bambini è facile che sia alla portata di tutti i bambini.
Quando il discorso si riferisce a risoluzione di problemi, può essere facilitata la costruzione di spiegazioni casuali.
Le DISCUSSIONI sono un modo per realizzare un CAMBIAMENTO.
Riuscire a crearne di efficaci è una competenza di tipo professionale che l'insegnante deve acquisire.
Non devono affrettarsi a fornire risposte premature né a risolvere il problema sul piano oggettivo.
Occorre far acquisire agli insegnanti abilità di conduzione che implicano anche il cambiamento di atteggiamenti rispetto ai propri interventi in discussione abituali (pag. 139). Essi devono essere la "versione adulta" di ciò che dovranno poi proporre agli allievi (riflessione su di sé utili per cercare di evitare gli errori).
Aspetti da tener presenti per acquisire competenza alla discussione:
- accordo con gli obiettivi assegnati
- contenere la durata della discussione
- ridurre la frequenza degli interventi da parte degli insegnanti
- abitudine all'ascolto
- aumento del numero di bambini che partecipano attivamente
Quando la discussione viene acquisita come metodo di lavoro, si determina un clima in cui tutti si sentono nelle condizioni di poter parlare e non sono sempre gli stessi a prendere la parola (pag. 163).
La capacità dell'insegnante di raccogliere gli interventi dei bambini e di saper gestire la discussione varia molto in relazione al contenuto specifico della stessa la conoscenza approfondita del contenuto permette di ascoltare meglio e rilevare gli aspetti utili a far progredire il ragionamento collettivo e rimuovere i possibili ostacoli.
La mediazione didattica offerta dalla scuola e dagli insegnanti consente la formazione di base, e quindi la socializzazione e l'acculturazione, dell'essere umano.
Dare grande rilievo alle CONOSCENZE PREESISTENTI dell'allievo come elementi di riferimento per le nuove.
Oggetti, figure, immagini che vengono condivise, comuni esperienze di vita, osservazioni, esplorazioni, sperimentazioni, costruzione collettiva di particolari forme di rappresentazione dei dati, la partecipazione ad una esperienza scolastica comune sono degli elementi essenziali di "ancoraggio referenziale" per il successivo discorso-ragionamento (pag. 211).
Ruolo cruciale nelle costruzione delle conoscenze, in particolare fisico-naturali. Connessione attiva tra teoria e dati dell'esperienza. Le attività manipolative-sperimentali sono una condizione necessaria, anche se non sufficiente, alla costruzione di nuove conoscenze e all'evoluzione di quelle preesistenti, ma occorre anche creare problemi così da rompere schemi semplificati e richiedere nuovi quadri interpretativi.
L'interazione e la discussione servono a trasformare un oggetto di esperienza comune in un oggetto di discorso negoziato e condiviso, che può approssimarsi a quello scientifico mano a mano che diventa più consapevole.
Interpretare una poesia, un saggio, seguire un algoritmo, spiegare un fenomeno, produrre un testo, collegare eventi, descrivere ambienti e contesti: in ogni caso è in gioco un PENSARE-ARGOMENTARE in diversi domini di soluzione di problemi (procedure di esecuzione/azione e di ragionamento).
Co-costruzione della conoscenza e problematizzazione
Esempio di richiesta per uscita didattica
Problematizzare la visita guidata e non relazionare elencando acriticamente ciò che si è visto.
Nel corso delle uscite didattiche, invece di chiedere un resoconto di quanto visto, far discutere gli alunni sulla base di una PROBLEMATIZZAZIONE partendo da alcune domande-stimolo, aiutandoli e facendo mediazione:
- perché?
- cosa avete capito?
- cosa avete imparato di nuovo?
(esperimento pag. 170).
Un articolo per il giornalino scolastico contraddistinto da un elenco di fatti non serve a rielaborare e discutere con profitto.
IMPARARE a FAR DISCUTERE (non solo perché tutti intervengono la discussione è proficua)
Richiedere negoziazioni di significati ancora partendo da PROBLEMI.
La situazione è efficace se l'insegnante è padrone dell'argomento su cui discute e l'intervento del docente va progressivamente ridotto
IMPOSTAZIONE COSTRUTTIVISTICA DELLA CONOSCENZA (Prof Zucchermaglio): progredire verso una più complessa organizzazione cognitiva dipende da ciò che il soggetto già sa e dalle possibilità che gli sono offerte di confrontare questa conoscenza coi fenomeni (strumenti, oggetti e processi), con gli altri bambini e con l'insegnante. Da qui la discussione (pag. 215).
Imparare discutendo insieme:
- permettere la comunicazione, il confronto, la messa in comune di modelli, problemi, conoscenze, informazioni, metodi di lettura, soluzioni
- permettere ragionamento collettivo durante il quale i bambini hanno avuto modo di lavorare nella loro area di sviluppo potenziale, di verificare la validità dei loro modelli e, con il contributo degli altri, costruirne di più soddisfacenti.
Seguire l'EVOLUZIONE DEI PROCESSI di CONCETTUALIZZAZIONE da una rappresentazione di senso comune a una scientifica.
Le discussioni sono uno degli strumenti di indagine e sollecitazione più adeguati per comprendere i processi di costruzione delle conoscenze messi in atto dai bambini in relazione alle stimolazioni culturali offerte dai contenuti disciplinari proposti a scuola (pag. 217)
L'argomentazione è una componente essenziale del pensiero.
La discussione può essere intesa come un contesto in cui si può attivare una situazione di apprendimento e che si si caratterizza dal fatto che gli argomenti degli interlocutori siano delle concessioni, giustificazioni, elaborazioni e in generale sviluppi di un ragionamento collettivo.
Pensare è il presupposto per creare l'argomentazione.
Il ragionamento collettivo si sviluppa in base ai meccanismi di conversazione universali e con il sostegno reciproco nelle opposizioni.
CONDIVISIONE E LINGUA SCRITTA (Prof Zucchermaglio):
Il bambino comincia molto presto ad interessarsi alla lingua scritta e, se posto in un contesto sollecitante, ne ipotizza regole e ne mette alla prova ipotesi.
Occasioni di comunicazione e scambio, ognuno può insegnare (anche i bambini) e ognuno può imparare (anche l'insegnante).
Condizioni di interazione:
- tutoring: adulto o pari più competente sostiene il lavoro cognitivo del bambino
- cocostruzione: bambini mettono insieme i pezzi costruendo insieme una conoscenza condivisa
- conflitto: un adulto o un bambino più competente porta punti di vista conflittuali per produrre un cambiamento nella rappresentazione del problema di un altro bambino
- argomentazione: sequenza argomentativa fa sviluppare il ragionamento collettivo.
Sembra più facile trovare interazioni di tipo cocostruttivo e argomentativo quando i bambini compongono insieme un testo, mentre è più facile trovare esempi di tutoring nelle attività di costruzione della scrittura.
Obiettivo di apprendimento deve essere quello di far imparare ai bambini processi o strategie da utilizzare in un contesto comunicativo nuovo.
Gli adulti possono dare sostegno al bambino nel processo di riflessione e costruzione del proprio sistema di costruzione della lingua scritta. Importante l'accordo e il disaccordo: nell'accordo ognuno si fa carico di un pezzo del processo di costruzione della conoscenza, ogni bambino è stato contemporaneamente aiutante e aiutato, ognuno ha imparato dagli altri; nel disaccordo si sono prodotte opposizione più o meno argomentate da parte di un bambino verso un altro, il bambino che ha ricevuto l'obiezione è stato aiutato e il suo pensiero supportato.
Efficacia dell'interazione sociale nel costruire e far crescere nei bambini processi e strategie culturali di pensiero e apprendimento e di pensare sul proprio pensiero.
Interagire con gli altri bambini oltre che con l'insegnante ha obbligato e aiutato il bambino a riflettere continuamente sul proprio sapere, sulle proprie strategie di apprendimento e di soluzione dei problemi, anche per poterle adeguatamente comunicare/difendere dalle obiezioni degli altri. Queste strategie potranno essere interiorizzate e permettere al bambino di dirigere in modo consapevole i processi di pensiero implicati nella lingua scritta, diventando strumenti essenziali per la formazione culturale della mente.
I bambini, le discussioni e la storia
La discussione e l'interazione discorsiva tra i bambini sono molto efficaci nell'apprendimento storico perché realizzano un apprendimento multiprospettico nel quale i bambini sono chiamati ad esplicitare i loro punti di vista, si confrontano con le posizioni altrui e assumono nuove prospettive (pag. 100).
Importante è il ritorno al RACCONTO per i primi apprendimenti storici.
I testi storici usati a scuola hanno caratteristiche tali da ostacolare il riconoscimento del carattere prospettico della storia e la possibilità di variare i punti di vista. Il racconto storico esposto nei libri di testo si presenta, infatti, come una narrazione senza narratore, in cui i fatti sono descritti "come se parlassero da soli". Diverso è il caso delle FONTI narrative (o la produzione storiografica), dove la voce del testimone (o dello storico) è presente in quanto tale e facilmente riconoscibile come espressione di un punto di vista particolare che richiede di essere confrontato e integrato da altri testi.
Al centro dell'attenzione ci sono i meccanismi sottesi alla produzione del sapere storico che coinvolgono lo storico stesso.
Il documento deve essere destrutturato per analizzare le condizioni in cui è stato prodotto.
Analisi testuale - interpretazione - problematiche legate alla pluralità delle versioni e dei punti di vista.
Cercare di proporre attività adatte a fare in modo che gli alunni imparino a dare spiegazioni.
Collegare la capacità di spiegare alla capacità sociale di interagire e comunicare con gli altri
La DISCUSSIONE è il momento didattico privilegiato per IMPARARE a SPIEGARE. E ad imparare a spiegare storicamente (spiegazioni categoriali-valutative - motivazionali - contestuali; le ultime due fanno parte della fase di ricerca di spiegazione, delle ragioni più che delle cause). Cercare di favorire il passaggio da spiegazioni categoriali-valutative a spiegazioni che considerino i motivi e il contesto.
Far stabilire un collegamento tra modalità di spiegazione elaborate autonomamente dai soggetti e modalità proprie della disciplina che si vogliono far acquisire, pena il rischio che si stabilisca una cesura tra il mondo scolastico e quello della vita di tutti i giorni, come fossero universi paralleli.
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