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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Le potenzialità di un silent book: Flotsam

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  Flotsam è un libro senza parole e libri di questo genere si chiamano anche silent book o wordless book . Cosa sono? Sono, come dice il nome stesso, libri senza parole, cioè formati esclusivamente da immagini. Nessuna parola, solo disegni. Strani, forse, ma interessantissimi e dalle potenzialità enormi. In realtà, come chiarisce Marcella Terrusi (vedi bibliografia finale), la definizione di silent per tali testi non è mutuata dalla lingua inglese, ma è tutta italiana, però ciò che interessa è il fatto che siano libri di estremo valore artistico e altamente inclusivi. Per spiegare meglio il motivo per cui i libri silenziosi vadano considerati prodotti di notevole pregio, mi rifarò a ciò che scrive Ferruccio Gironimi nelle annotazioni finali di un altro bellissimo libro senza parole, realizzato da Paola Formica e intitolato Orizzonti : su questo silent Gironimi precisa il valore dei libri silenziosi scrivendo questo Piccolo elogio dei libri senza parole Il libro senza parole è senza

Respira con me: un libro che offre strategie di vita

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  Questo bellissimo libro di Raffaella Romagnolo , docente e scrittrice piemontese, intitolato Respira con me  ed edito da Pelledoca, è riuscito a rendere produttiva una domenica piovosa di fine gennaio come non mi capitava da tempo. Proprio la fine di gennaio corrisponde ad un periodo molto intenso per noi docenti, visto che coincide con la fine del quadrimestre e le sempre tormentate pratiche di scrutinio. Tormentate perché la burocratizzazione delle pratiche scolastiche è diventata sempre più pressante, certo, ma tormentate soprattutto perché, in caso di valutazioni che attestano obiettivi formativi non raggiunti, la sensazione è sempre quella di non aver fatto abbastanza, di non aver messo in atto tutte le strategie didattiche utili ad un conseguimento dei risultati, se non idoneo, almeno  dignitoso. Perché, quindi, questo libro mi è risultato utile proprio in questo tormentato periodo? Perché mi ha suggerito interventi individuali di supporto ad alunni che, esternamente, manifesta

Metaprof: una prof in "metacognizione"

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  Arrivata nel 2021, sento il bisogno di avere uno spazio tutto mio per riflettere e fare metacognizione. Mi piace l'idea del blog, già sperimentata con successo per testimoniare esperienze didattiche realizzate in aula, e la manterrò, ma con un cantuccio a sé, nel quale inserire riflessioni, consapevolezze, ma anche ipotesi di lavoro, rielaborazioni di feedback e, semplicemente, input da poter riutilizzare nella didattica. Forse questa esigenza arriva proprio adesso, nel 2021, dopo l'anno di pandemia che ha costretto il mondo intero a prendersi una pausa forzata. Io da questa pausa voglio provare a ricavarne qualcosa di innovativo, non solo qualcosa di positivo. Perché è nei momenti spiazzanti che costringono a rivedere tutto te stesso che si dimostra quanto di creativo, fantasioso e innovativo c'è in noi. E, personalmente, so che di creatività ne ho sempre avuta tanta e non mi è mai mancata neanche l'immaginazione. Sull'innovatività non sta a me pronunciarmi e sar